Siamo tra Dergano e Maciachini, a nord di Milano, in una zona in pieno fermento, ricca di nuove aperture, tanto da essere stata definita “la Brooklyn di Milano” .
Due grandi vetrine luminose si affacciano sulla strada e alcuni tavoli all’aperto in un dehor con pedana in legno e ombrelloni nella piazzetta antistante , è «Faro caffè e cucina», il locale di Salima Arfoudi e Michela Lucci. L’ispirazione è il mare, inteso come metafora:
«i grandi mammiferi che lo abitano – spiega Salima – e i fari, come struttura che nel mezzo di un ambiente molto complesso per l’umano si limitano a esserci, resistere alle turbolenze e come noi, dare un servizio».
Come nasce Faro Caffè e Cucina

L’idea nasce tra il 2020 e il 2021: la pandemia ha consentito a molti, tra cui Salima, di prendersi del tempo e concentrarsi sui propri bisogni e desideri.
E così, complice la chiusura totale, arriva la scelta di dedicarsi professionalmente all’accoglienza, partendo dall’estetica e da aspetti strutturali, passando per vino e cucina.
Michela, già amica di Salima, sale immediatamente a bordo del progetto.
Le materie prime
Particolarmente curata è la selezione delle materie prime, affermazione che sembra una frase fatta, ma che Faro Caffè e Cucina mette davvero in pratica.
Uova, frutta e verdura – rigorosamente di stagione e del territorio – vengono da AGRIMI.BIO, cooperativa sociale Onlus che ha scelto l’agricoltura biologica come mezzo l’inserimento lavorativo di persone con svantaggio sociale.
Il pesce è quello selezionato dal giovane Riccardo Dall’Oca, che mette in contatto i pescatori con i clienti finali, evitando così il passaggio dai distributori.
In cantina ci sono vini come quelli dell’azienda agricola «Collina la quercia», realtà famigliare del zona di Siena che produce olio e Chianti, poco più di 1000 bottiglie l’anno, seguendo i paradigmi dell’agricoltura biodinamica.
«Piano piano – spiegano le due fondatrici – vogliamo costruire una rete che sia solo improntata sul rapporto diretto, appassionato e vero».

Filosofia in cucina
La cura che Michela e Salima portano si traduce nei piatti non hanno paura di definire speciali:
Facciamo quasi tutto in casa, a partire dal sugo di pomodoro cotto 5 ore.

E quando capita di dover (o volere) acquistare un prodotto finito, si dichiara chiaramente al cliente e si sceglie se rispecchia la filosofia di Faro caffè e cucina, ovvero se è fatto con la massima cura possibile. Il superfluo viene eliminato, i piatti esaltano i gusti reali della materia prima senza grandi sovrastrutture.
Cucina medio orientale e italiana si fondono
Difficile definire il tipo di cucina del ristorante di via Livigno, che strizza l’occhio alla cucina plantbased, ma resta senza etichette, così come non è semplice individuare la tradizione gastronomica a cui si rifanno i piatti in menù:
Ci stiamo aprendo sempre di più alla contaminazione tra cultura mediterranea, nordeuropea e medio orientale.
dichiara SalimaIl progetto è nato in qualche modo per riassumere le mie origini – Marocco, Sardegna e Veneto – poi per forza di cose si è ampliato con la mano e il filtro di Michela, che è pugliese, campana e ha fatto molta gavetta in Valtellina. Ora ci stiamo accorgendo che la cultura rispetto ai vegetali, al pesce e alle spezie del mondo medio orientale è molto varia e interessante e in risonanza con la nostra visione, stiamo a vedere dove ci porterà.”
Di conseguenza le proposte culinarie non possono che essere inclusive: vegani, vegetariani, intolleranti a lattosio e glutine sono tutti i benvenuti ai tavolini di legno chiaro che si affacciano sul verde. Non è necessario pubblicizzare che tutti possono trovare un piatto adatto alle proprie esigenze alimentari, è così e basta. Del resto, come altro dovrebbe essere?
Info e prenotazioni
Orari di apertura
Da Mercoledì a Sabato
Pranzo 12.30/15.0
Cena/aperitivo 18:30/22.00
Domenica 10.30-15 brunch
📍Via Livigno 6A – Milano
☎️ Tel 0249457344